Stato della Città del Vaticano
(Status Civitatis Vaticanæ)
Bandiera (moderna) pontificia e di stato. Fu solo in seguito al Trattato del Laterano tra la Santa Sede e l’ltalia dell’11 febbraio 1929 che il vessillo assunse la forma attuale, venendo altresì considerata bandiera di uno Stato estero e pertanto tutelata alla stregua di tutte le altre (art. 299 del Codice penale italiano) ed alzata la prima volta l'8 giugno del 1929. Alla Legge Fondamentale dello Stato della Città del Vaticano del 26 novembre 2000 (Acta Apostolicae Sedis, Supplemento, 1° febbraio 2001, Allegato A.), come alla precedente Legge fondamentale del 7 giugno 1929, è allegata la riproduzione della bandiera ufficiale, con la descrizione "drappo partito di giallo e bianco, col bianco caricato al centro delle Chiavi incrociate (decussate) sormontate dal Triregno". Modificata con la nuova Legge Fondamentale il 13 maggio 2023 ed entrata in vigore il 7 giugno dello stesso anno, titolo V, art. 23, comma 1: "La bandiera dello Stato della Città del Vaticano è costituita da due campi divisi verticalmente, uno giallo aderente all’asta e l’altro bianco, e porta in quest'ultimo la tiara con le chiavi, (...)". Come si rileva dal disegno, l'asta è cimata di lancia ornata di coccarda degli stessi colori della bandiera e frangiata d'oro. Le dimensioni non vengono specificate; tuttavia, l'altezza e la larghezza risultano uguali. La simbologia è attinta dal Vangelo ed è rappresentata dalle chiavi consegnate da Cristo all'Apostolo Pietro, "Et tibi dabo caves regni coelorum et quodumque ligaveris super terram, erit ligatum et in coelis; et quodcumque solveris super terram, erit solutem et in coelis (Matteo, XVI 19)". Le due chiavi sono in croce di S. Andrea, una d'oro e l'altra d'argento, con i congegni in alto e rivolti verso i lati. Dalle impugnature pendono due cordoni con fiocchi generalmente rossi, oppure azzurri. Le due chiavi vengono sormontato dalla tiara o triregno. Dal triregno pendono due infule (nastri) caricate ciascuna da una crocetta patente. Le chiavi ordinariamente hanno i congegni posti in alto, rivolti a destra e a sinistra, e solitamente traforati a forma di croce, non per la meccanica propria della serratura, ma come simbolo religioso. Le impugnature variano secondo il gusto artistico, dal gotico al barocco. Dal sec. XIV le due chiavi, poste in decusse, sono insegna ufficiale della Santa Sede. Quella d'oro, a destra, allude al potere sul regno dei cieli, quella d'argento, a sinistra, indica l'autorità spirituale del papato in terra, altresì alludono alla potenza e alla scienza. I congegni sono il alto, ovvero verso il cielo e le impugnature in basso, ovvero nelle mani del Vicario di Cristo. Il cordone con fiocchi che unisce le impugnature allude al legame dei due poteri. Proporzioni 1:1.
1.
Dicio Pontificia)
Anticamente la bandiera dello Stato Pontificio era giallorossa (o per meglio dire amaranto e rossa, colori derivati dai colori dello stemma della Santa Sede), i due colori tradizionali del Senato e del Popolo romano, che vennero tuttavia sostituiti con il bianco e il giallo nel 1808, allorché papa Pio VII ordinò alla sua Guardia Nobile e agli altri Corpi armati pontifici rimasti fedeli di adottare una nuova coccarda con i suddetti colori per distinguerli dalle restanti truppe incorporate nell’esercito francese ed a cui il generale Sestio A. F. Miollis aveva concesso di continuare ad usare la loro vecchia coccarda.
Inalberata per la prima volta dalla Marina mercantile, al 1824 risale comunque la più antica bandiera pontificia biancogialla, ma con i colori posti diagonalmente, fatti poi disporre in due bande verticali da papa Pio IX il quale, dopo il ritorno dall’esilio di Gaeta vi fece aggiungere lo stemma papale al posto delle cravatte tricolori (bianco, rosso e verde) fattevi apporre nel 1848.