ETIOPIA

Repubblica Federale Democratica dell'Etiopia

(የኢትዮጵያ ፌዴራላዊ ዲሞክራሲያዊ ሪፐብሊክ Ityop'iya Federalawi Demokrasiyawi Ripeblik)

Bandiera nazionale e di stato, modificata nell'Emblema Nazionale il 16 maggio 2009, con proclama n. 654/2009. Sostituisce in tutti gli impieghi la bandiera pulita; è basata sulla vecchia bandiera, un tricolore a strisce orizzontali: verde, giallo e rosso (dall'alto in basso), con l'aggiunta al centro di un disco azzurro sul quale campeggia un pentagramma giallo, il cosiddetto sigillo di Salomone dal quale, secondo una leggenda, discende il popolo etiope. La stella dell’emblema (art. 8, commi 1-2-3-4): "Lo sfondo blu circolare del Emblema significa pace. Le linee diritte e uguali significano l'uguaglianza di nazioni, nazionalità e popoli, nonché delle religioni. La stella formata dalle linee diritte e uguali significa l'unità fondata dalle Nazioni, Nazionalità e popoli dell'Etiopia secondo la volontà comune. I raggi gialli indicano la prospettiva luminosa in vista per le Nazioni, Nazionalità e i popoli uniti dalla loro volontà comune". Per quanto non più ufficiale, la vecchia versione della bandiera è ancora molto diffusa, a causa della relativa difficoltà e il costo della fabbricazione del nuovo drappo. Il verde simboleggia il lavoro, la fertilità e lo sviluppo; il giallo sta per la speranza, giustizia ed uguaglianza; il rosso invece è il sacrificio e l'eroismo verso il prevalere di libertà e uguaglianza. Questi colori sono stati ripresi dal movimento Rastafari. Autore: Abebe Alambo. Proporzioni 1:2.

Giorno della Bandiera

dal 2008: 5 luglio

1.

  • (A) 1881-1936 e 1941-1975: Impero d'Etiopia (Mängəstä Ityop'p'ya)

  • (B) 1975-1987: Repubblica Socialista d'Etiopia (Hebrasabawit Yeityopiya)

  • (C) 1991-1996: Governo di Transizione dell'Etiopia (የኢትዮጵያ ሽግግር መንግሥት ye-Ītyōṗṗyā Yašegeger Mangeśt, 

    Transitional Government of Ethiopia

    )

Tra il 1881 e il 1889 era in uso in Etiopia un vessillo formato da tre pennoni separati rosso, giallo e verde, con il rosso in alto. Ritenuto talvolta dagli europei come "bandiera nazionale" era tuttavia ancora espressione del sovrano e del tutto estraneo alla popolazione locale. Dal 1889, anno della morte di Giovanni IV e dell'incoronazione del successore Menelik II, l'uso del vessillo si fa più rado, proprio perché considerato segno distintivo del sovrano scomparso. Ma il 6 ottobre 1897 avviene un fatto decisivo: i tre pennoni fino ad allora distinti vengono uniti in un unico drappo e la sequenza dei colori invertita, anche se almeno fino al 1904 si continuerà a vedere sporadicamente il vessillo dai tre pennoni. La disposizione dei colori sarà stabilmente fissata addirittura solo verso il 1914. Il tricolore pulito ebbe un impiego limitato fino all’annessione all’Italia (9 maggio 1936), quando fu abolito. Fu ripreso come bandiera nazionale il 5 maggio 1941 e reso valido anche come insegna mercantile dal 1952. Confermato a partire dal gennaio 1975 dai vari governi repubblicani. Dal 28 maggio 1991 al 6 febbraio 1996 fu anche bandiera di stato. Ai tre colori sono stati attribuiti svariati significati, religiosi, naturalistici, oltre a quelli politici e ideologici di circostanza; in realtà il loro simbolismo originario resta oscuro, sono tradizionalmente associati all'arcobaleno del Libro della Genesi nella Bibbia. Di certo, poiché rappresentavano un popolo mai soggetto per secoli allo straniero, i colori furono eletti dagli africani a simbolo di libertà; e quando nel 1957 la Costa d’Oro fu, col nome di Ghana, la prima colonia a diventare indipendente, li pose sulla sua nuova bandiera. La bandiera di stato imperiale (5 maggio 1941-1975) è stata accompagnata dal Leone di Giuda - un leone coronato con la croce - al centro della striscia gialla, adottato dall'imperatore Menelik I, figlio della regina di Saba e del re biblico Salomone. Solo gli emblemi nel centro sono cambiati con i diversi regimi al potere, mentre i colori sono sempre rimasti costanti. Proporzioni 2:3.


(1A.) b. stato -1930
(1A.) b. stato -1930
(1A.) b stato 5.5.1941-1.1975
(1A.) b stato 5.5.1941-1.1975

(1B.) b. stato 1-21.3.1975_-12.9.1975, [2:3]
(1B.) b. stato 1-21.3.1975_-12.9.1975, [2:3]
(1B.) b. stato 12.9.1975-17.9.1987, [3:5]
(1B.) b. stato 12.9.1975-17.9.1987, [3:5]

(1C.) b. stato 28.5.1992-6.2.1996
(1C.) b. stato 28.5.1992-6.2.1996


2.

  • 1987-1991: Repubblica Democratica Popolare d'Etiopia (

    የኢትዮጵያ ሕዝባዊ ዲሞክራሲያዊ ሪፐብሊክ 

    ye-Ītyōṗṗyā Həzbāwī Dīmōkrāsīyāwī Rīpeblīk)

Bandiera adottata con la nuova costituzione del 12 settembre 1987 e soppressa il 28 maggio 1991, in seguito alla caduta del regime di Menghistu Haile Mariam. Proporzioni 1:2.

Repubblica Democratica Popolare d'Etiopia
b. stato 12.9.1987-28.5.1991, [1:2]
b. stato 12.9.1987-28.5.1991, [1:2]


3.

  • (A) 1996: Repubblica Federale Democratica dell'Etiopia

    (የኢትዮጵያ ፌዴራላዊ ዲሞክራሲያዊ ሪፐብሊክ Ityop'iya Federalawi Demokrasiyawi Ripeblik)

  • (B) 1996-2009: Repubblica Federale Democratica dell'Etiopia

    (የኢትዮጵያ ፌዴራላዊ ዲሞክራሲያዊ ሪፐብሊክ Ityop'iya Federalawi Demokrasiyawi Ripeblik)

Bandiera nazionale e di stato, adottata originariamente il 6 febbraio 1996, con proclama n. 16/1996, con il disco centrale leggermente più piccolo e più luminoso, aggiustata perciò il 31 ottobre dello stesso anno, con proclama n. 48/1996, fino al 2009. Secondo la Costituzione, art. 3: "The Ethiopian flag has three colors – green, yellow and red and has a national emblem at the centre which indicates the hops of people". Proporzioni 1:2.

(3A.) b. 1996
(3A.) b. 1996
(3B.) b. 1996-2009, [1:2]
(3B.) b. 1996-2009, [1:2]





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