(Repubblica di San Marino)
Bandiera nazionale e di stato. Con legge costituzionale del 22 luglio 2011, n. 1, entrata in vigore il 9 agosto successivo, il parlamento di San Marino ha fissato una volta per tutte le caratteristiche della bandiera e dello stemma, aggiornando la precedente legge n. 59 del 9 luglio 1974, con l'art. 2bis: "La bandiera della Repubblica di San Marino è composta da due campi, divisi in orizzontale, in alto bianco, in basso azzurro, al cui centro figura lo stemma ufficiale. Lo stemma ufficiale della Repubblica è sormontato da corona chiusa, simbolo di sovranità. Lo scudo ha il campo azzurro, tre monti di verde, le torri d’argento, finestrate, merlate e distinte in nero, cimate di penne di struzzo d’argento. Lo scudo è ornato da due rami verdi e decussati sotto la punta dello scudo, uno di alloro, l’altro di quercia, fruttati d’oro. Su nastro d’argento il motto LIBERTAS in caratteri capitali di nero”. La bandiera civile, non ha lo stemma al centro, ed è composta solamente dalle bande orizzontali bianco-azzurre. Questa bandiera conobbe una diffusione particolare dopo una norma controversa emanata, che vietava l'uso dello stemma nazionale da parte dei civili. Una delibera successiva chiarì che la bandiera nazionale era quella di stato con lo stemma e poteva, pertanto, essere usata da chiunque. La bandiera civile viene esposta sui municipi dei castelli con impresso lo stemma civico al posto di quello nazionale. Proporzioni 3:4, fatta salva la possibilità di impiegare il rapporto 2:3 in ambito internazionale.
1.
La prima bandiera di San Marino, adottata nel 1465, commissionata a un artigiano fiorentino, era un tricolore orizzontale di arancione, bianco e viola con lo stemma nel centro. I colori si usano ancor oggi su gonfaloni di rappresentanza e in occasione di rievocazioni storiche. La Federazione Balestrieri Sammarinesi li ha sulla propria insegna.
2.
Bandiera nazionale e di stato. Quando il 12 febbraio 1797 il Consiglio Grande e Generale adottò una coccarda bianca e blu, molto simile a quella dei rivoluzionari francesi e per omaggio a Napoleone, si avviò un processo di cambiamento che portò, a seguito dei trattati col Regno d’Italia, ai colori adottati nel 1862, questi sono tratti dallo stemma (del sec. XIV, ma assunse la forma definitiva il 6 aprile 1862), ove sono rappresentate le tre penne, ovvero Guaita, Cesta e Montale, le tre cime turrite del Titano, sormontate da torri piumate. Probabile che in origine le penne siano stati fuochi. "Sulle vette del Titano (i tre monti di verde) vi è la fermezza dell'animo che non può esser da alcuna cosa vacillato (le torri) per lo zelo, la fede, la lealtà (le tre fiamme e l'amore alla patria l'azzurro del campo) dei suoi figli devoti". L'azzurro simboleggia il cielo e il bianco la libertà, la quale sovrasta anche il cielo. La corona indica sovranità e il motto LIBERTAS sul cartiglio risalirebbe alla fondazione della Repubblica. Proporzioni 3:4.
SUDDIVISIONI