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Bandiera di stato. L'aquila era il simbolo del potere imperiale sin dall'Impero Romano del quale il Sacro Romano Impero si sentiva l'erede. Fu nel XII sec. con l'imperatore Federico I Hohenstaufen (detto il Barbarossa) che l'aquila divenne ad ogni modo l'emblema del Sacro Romano Impero. Prima di questa data, essa fu utilizzata da altri imperatori (Ottone I di Sassonia e Corrado II di Franconia) come simbolo del potere imperiale senza però essere considerata un emblema fisso. Dopo il 1312, e soprattutto durante il regno di Federico III d'Absburgo, si affermò gradualmente il simbolo dell'aquila bicipite.
Con l'ascesa al trono di Sigismondo I di Lussemburgo (dal 31 maggio 1433), l'aquila bicipite, che rappresentava il duplice potere dell’imperatore e del pontefice, divenne l'emblema ufficiale imperiale ed iniziò a comparire in maniera diffusa su sigilli, monete, sulla bandiera e tutti quei documenti, edifici o elementi che a lui facessero riferimento. L'aquila a una sola testa rimase invece il simbolo del re dei Romani. L'uso dell'aquila era un chiaro simbolo di fedeltà all'Impero. Molte città dell'Impero utilizzarono l'aquila imperiale a livello araldico come nel caso di Francoforte sul Meno che dal XIII sec. ha nel proprio stemma un'aquila a una sola testa, oppure Lubecca che adottò l'aquila bicipite nel 1450 o ancora Vienna dal 1278. Dopo la caduta del Sacro Romano Impero, l'aquila imperiale fu assunta dal Reichstag nel 1848 come simbolo dell'Impero Tedesco ed ancora oggi essa è simbolo araldico della Germania.