STATI (2)
(Estado Libre y Soberano de Nayarit)
Bandiera di Stato. Bianca con lo stemma nel centro (adottato in questa forma il 14 agosto 1993), nel 1. di rosso, una pianta di mais con le sue pannocchie d'oro; nel 2. d'oro, una freccia e un arco; nel 3. d'azzurro, alla catena montuosa del vulcano Sangangüey d'argento; in cuore uno scudetto porpora, alla scultura di pietra detta dell''"Aquila di Aztlán" o "Aquila di Garza" nell'atto di divorare un serpente d'argento, alla bordura argento caricata di sette passi neri. L'aquila fa riferimento alla fondazione dell'Impero Azteco; i sette passi simboleggiano le sette tribù che, secondo il Codice Boturini, venivano da Aztlan e fondarono la Grande Tenochtitlan. La pianta del mais si chiama nella regione Tepitl e matura in cinquanta giorni. Si riferisce alla città di Tepic. La freccia e l'arco invece fanno riferimento al re Nayarit, fondatore del regno di Huaica o Xicora, legislatore, dio della guerra e inventore dell'arco e della freccia.
(Estado Libre y Soberano de San Luis Potosí)
Bandiera dello Stato. Bianca con lo stemma nel centro (concesso dal viceré di Spagna Francisco Fernández de la Cueva, duca di Albuquerque, nel 1656, e confermato dal re Filippo IV nel 1658, adottato ufficialmente dallo Stato il 31 gennaio 1994), da una collina in un campo azzurro e oro con due barre d'argento e due d'oro si eleva l'immagine di San Luigi IX sulla cima del Cerro de San Pedro.
Stato Libero e Sovrano di Sinaloa
(Estado Libre y Soberano de Sinaloa)
Bandiera dello Stato. Bianca con lo stemma nel centro (progettate da Rolando Arjona Amábilis, approvate dal Congresso con decreto n. 241 del 17 novembre 1958), è un frutto del drago (pitaya), caricato degli emblemi di Culiacán, El Fuerte, Rosario e Mazatlán; alla bordura di rosso con cinque impronte di zibellino e le scritte SINALOA e 1831 in caratteri bianchi.
1.
(Estado Libre y Soberano de Tlaxcala)
Bandiera usata de facto dal Congreso del Estado di Tlaxcala nel 1981, ma solo tollerata dal governo messicano, è ufficialmente adottata dal 30 ottobre 2011. E' trinciata di bianco e rosso, con lo stemma nel mezzo, accordato da re Carlo V il 22 aprile 1535: di rosso, al castello di tre torri d'oro, murato di nero ed aperto d'azzurro, sulla sua torre centrale una bandiera caricata da un'aquila bicipite di nero; alla bordura d'argento, con due foglie di palma di verde, in capo le lettere I, K e F separate da due corone d'oro, ed in basso due ossa in croce di Sant'Andrea tra due teschi dello stesso. Il castello fa riferimento al Regno di Castiglia e la bandiera al Sacro Romano Impero. Le lettere stanno per I (Isabella), K (Carlo V di Germania e I di Spagna) e F (Ferdinando). I colori sono quelli della Repubblica di Tlaxcallan appartenenti a quattro domini nahuahablantes, che erano Tepeticpac, Tizatlán, Ocotelulco e Quiahuiztlan. Autore: Hernández Xochitiotzin.
(Estado Libre y Soberano de Yucatán)
Bandiera dello Stato adottata il 28 novembre 1989, bianca con lo stemma nel centro, così composto: "En campo de sinople ciervo elanzado de oro, con sol moviente del mismo metal, surgiendo del ángulo siniestro del jefe. En punta: planta de henequén de oro, terrazada de piedras o lajas del mismo metal. Bordura de oro con dos arcos mayas y dos espadañas coloniales españolas colocadas en jefe y punta, diestra y siniestra respectivamente".
1.
1841-1843: Repubblica dello Yucatan (Republica de Yucatán)
Bandiera adottata il 16 marzo 1841, come protesta contro il centralismo messicano, sebbene non abbia mai sostituito la bandiera nazionale e abolita il 5 dicembre 1843, quando il governo secessionista firmò gli accordi che concedevano allo Yucatan piena autonomia, a condizione che fosse reintegrato nel territorio nazionale. Verso la fine del 1845 questi accordi furono soppressi e il 1° gennaio 1846 lo Yucatan dichiarò nuovamente l'Indipendenza. Questo secondo periodo di indipendenza non durò a lungo, poiché la crisi generata dalla guerra di caste tra Maya e Meticci costrinse il governo a chiedere aiuto militare al Messico, anche a costo della sua sovranità, in cambio della reincorporazione. Nel 1848, lo Yucatan rientra nella federazione messicana, chiudendo definitivamente questo capitolo separatista. Nei primi due decenni del XX sec., con lo scoppio della rivoluzione messicana, le forze politiche locali tentarono di far rivivere la bandiera, ma furono prontamente placate dall'esercito centralista. Lo storico Rodolfo Menéndez de la Peña, scrisse: "La bandiera dello Yucatan era divisa in due campi: a sinistra, uno verde e a destra un altro con tre divisioni, rossa in alto e in basso e bianca al centro. Nel campo o tela verde della bandiera spiccavano cinque bellissime stelle che simboleggiavano i cinque dipartimenti in cui era diviso lo Yucatán con decreto del 30 novembre 1840, vale a dire: Mérida, Izamal, Valladolid, Tekax e Campeche". Attualmente questo vessillo viene ampiamente usato dalla popolazione. Il 21 agosto 2023 (in forma ufficiosa) è stata rialzata dal governo dello Yucatan. Proporzioni 1:2 o 3:5.
Stato Libero e Sovrano di Zacatecas
(Estado Libre y Soberano de Zacatecas)
Bandiera dello Stato, bianca con il logo nel centro. Il vessillo "istituzionale" porta lo stemma (concesso nel 1588 da re Filippo II di Spagna), d'azzurro in cui spicca la collina simbolica di La Bufa, che rappresenta la scoperta delle miniere e quindi la nascita della città di Zacatecas a metà del XVI secolo. Allo stesso modo sulla collina è la Vergine Maria con una croce d'argento sulla cima della collina, per la quale la gente la celebra e deve la sua grande devozione per aver coinciso con la sua scoperta con la festa della Natività della Vergine.
Affiancata da una luna d'argento e un sole dorato, il che rappresenta che sebbene siano nell'oscurità, verranno sempre giorni migliori. Ai piedi della collina ci sono quattro uomini che rappresentano il Capitano Oñate, Juanes de Tolosa, Diego de Ibarra, Baltasar Bañuelos che furono i primi coloni di Zacatecas e coloro che scoprirono le miniere in tutta la regione. In capo il motto LABOR VINCIT OMNIA (=Il lavoro vince tutto). Alla bordura d'oro caricato dalle armi utilizzate dagli indiani, come archi e frecce.