(Repubblica Italiana)
Bandiera nazionale e di stato; fino al 30 novembre 1947 anche marittima (mercantile e militare). Con il referendum del 2 giugno 1946 gli italiani scelsero la Repubblica e il 19 dello stesso mese lo scudo sabaudo fu tolto dalla bandiera italiana. La bandiera, come idea, è nata nel 1794, quando due studenti di Bologna, Giovanni Battista de Rolandis e Luigi Zamboni, tentarono una sollevazione contro il potere papalino che governava la città. I due presero come distintivo la coccarda della rivoluzione parigina, ma, per non far da scimia alla Francia, cambiarono l'azzurro col verde. Il significato allegorico è rimasto comunque lo stesso: un Tricolore come traguardo di un popolo che mirava ad avere Giustizia, Uguaglianza, Fratellanza. Tre obiettivi senza i quali non ci può essere Dignità, Democrazia, Prosperità. "Fratelli, spero molto con voi. Iddio ci ha già benedetti.... Oh, la vittoria non può fallire a chi combatte per la patria, nel nome di Dio!... Da secoli divisi, noi manchiamo d'un'insegna che dall'Alpi al Quarnero ci dica figli di una istessa madre; che raccolga gli affetti tutti degli Italiani delle varie provincie. È necessario un vessillo nazionale, tra un popolo che risorge a libertà; necessarissimo a noi, nella lotta che stiamo per incominciare; a noi che quasi stranieri ci guardiamo fra un popolo e l'altro.... Un tale vessillo dobbiamo creare in questa seduta.... Il 16 luglio 1789 il rosso ed il turchino, colori della città di Parigi, erano decretati colori nazionali; ad essi univasi il bianco in onore del re, e così componevasi la bandiera di Francia. Noi al bianco ed al rosso, colori della nostra Bologna, uniamo il verde, in segno della speranza che tutto il popolo italiano segua la rivoluzione nazionale da noi iniziata, che cancelli que' confini segnati dalla tirannide forestiera". Per comprenderne le motivazioni profonde, tuttavia, bisogna tracciarne una breve storia. Come la somiglianza lascia intendere, il tricolore italiano deriva da quello francese, il quale nasce durante la Rivoluzione Francese dall'unione del bianco - colore della monarchia - con il rosso e il blu - colori di Parigi. La campagna italica di Napoleone Bonaparte esporta il tricolore nella penisola, dove al blu si sostituisce il verde, colore delle uniformi della Guardia Civica milanese, e quindi simbolo di tutti coloro che hanno combattuto per l'Italia. Per la Massoneria inoltre il verde era il colore della natura, emblema quindi tanto dei diritti dell'uomo quanto del florido paesaggio italiano (interpretazione tuttavia osteggiata da chi sostiene che la Massoneria, in quanto società segreta, non avesse abbastanza influenza per ispirare i colori nazionali). In Italia il bianco e il rosso si caricarono di nuovi significati: portati durante la Restaurazione da chi si opponeva al ritorno dell'Antico regime e con essi perseguitati, divennero simboli della rivoluzione intesa come sovranità per il popolo e libertà per la nazione.
Il tricolore verticale pulito era già apparso, in proporzioni differenti (quadrato) per la Repubblica Cisalpina nel 1798; scomparso nel 1802 era fugacemente ricomparso durante i moti del 1831 (Province Unite Italiane) e del 1848-1849 (Parma, Modena, Repubblica Romana). Dal 28 febbraio 1944 al 25 aprile 1945, fu la bandiera nazionale della Repubblica Sociale Italiana. La Costituzione del 27 dicembre 1947, all'art. 12, riporta "La bandiera è il Tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni". Art. 31 (Definizione cromatica dei colori della bandiera della Repubblica) 1. I toni cromatici dei colori della bandiera della Repubblica, sono definiti dalla circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 2 giugno 2004, UCE 3.3.1/14545/1, con i seguenti codici Pantone tessile, su tessuto stamina (fiocco) di poliestere: Verde 17-6153; Bianco 11-0601; Rosso 18-1662. Proporzioni 2:3.
Giorno della Bandiera |
con legge n. 671 del 31 dicembre 1996: 7 gennaio |
1.
Il 26 gennaio 1802, la Repubblica Cisalpina modificò il suo nome in Repubblica Italiana e il 20 agosto dello stesso anno anche il tricolore fu sostituito.
2.
Bandiera nazionale e di stato a terra (propriamente "dei forti") dal 20 agosto 1802 al marzo 1805. Il tricolore cisalpino, forse ritenuto troppo simile a quello francese, o troppo rivoluzionario, fu riarrangiato nel 1802 in un nuovo disegno, il decreto di adozione recita: "[...] [la bandiera della Repubblica Italiana è formata da] un quadrato a fondo rosso, in cui è inserito un rombo a fondo bianco, contenente un altro quadrato a fondo verde [...]". Proporzioni 1:1.
3.
Bandiera del Regno d'Italia (comunemente noto come Regno Italico) a terra e in mare dal 17 marzo 1805 al 25 maggio 1814, quando con l'incoronazione di Napoleone Bonaparte a re d'Italia la Repubblica diventò Regno, il disegno della bandiera non fu cambiato, ma venne aggiunta al centro l'aquila d'oro napoleonica recante sul petto lo stemma di stato dall'araldica incerta, caratteristica di quel periodo.
4.
Bandiera, la stessa in vigore nel Regno di Sardegna dal 1848 al 1861, diverrà a partire dal 14 marzo 1861 la bandiera del Regno d'Italia, anche se la legge che definisce la forma esatta del vessillo arriverà solo nel 1923 [Regio decreto n. 2072 del 24 settembre 1923, poi convertito in legge n. 2264 del 24 dicembre 1925]: "Art. 1. La bandiera nazionale, è formata da un drappo di forma rettangolare interzato in palo, di verde, di bianco e di rosso, col bianco coronato dallo stemma Reale bordato d'azzurro. Il drappo deve essere alto due terzi della sua lunghezza, e i tre colori vanno distribuiti nell'ordine anzidetto e in parti eguali, in guisa che il verde sia aderente all'inferitura. La bandiera di Stato, da usarsi nelle residenze dei Sovrani e della Reale Famiglia, nelle sedi del Parlamento, delle rappresentanze diplomatiche e consolari all'estero e degli uffici governativi, ha lo stemma sormontato dalla corona Reale". Con essa si sancì che la Bandiera Nazionale e mercantile è quella con lo stemma della Casa Savoia, ai tre colori quindi si aggiunse l'azzurro, colore distintivo dei Savoia, inserito nella bandiera sul contorno dello stemma per evitare che la croce e il campo dello scudo si confondessero con il bianco e il rosso delle bande del vessillo; da allora è uno dei colori di riferimento e riconoscimento dell'Italia, ad esempio per le maglie sportive nazionali.
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