Collettività Territoriale della Corsica
(Collectivité Territoriale de Corse; Cullettività Territuriale di Corsica)
1762-1768: Stato Sovrano di Corsica
La "testa di moro" (Bandera Tèsta Mora) fu utilizzata per individuare la Corsica già nel 1297 (stemmario di Gelre). L'emblema, in comune con la Sardegna, è di origini aragonesi. Secondo la leggenda, un nobile moresco aveva rapito una giovane ragazza corsa nel XIII secolo, il suo fidanzato sarebbe intervenuto e l’avrebbe salvata uccidendo con una lancia il rapitore. La "testa di moro" è un motivo araldico presente nel Medioevo in più di uno stemma, lo smalto (colore) è quasi sempre la sabbia (nera), in realtà il "capo Maur" (come in Saint Maur), sarebbe San Maurizio, santo originario dell'Egitto, sempre rappresentato come un “nero” e particolarmente venerato sia in Savoia che nella valle del Rodano, nonché a Vienna (addirittura su monete medievali di questa città, figura una "testa Maur", identica a quella della bandiera corsa, con attorno alla fronte un diadema, vale a dire, una banda le cui estremità pendono dietro il collo, che rappresenta la corona del martirio). In precedenza, la banda copriva gli occhi della testa girata verso destra e con un orecchino ma, secondo un’altra leggenda, fu nel 1745 che il generale còrso Ghjuvan Petru Gaffori avrebbe sollevato la banda sulla fronte a simboleggiare la "liberazione" del popolo della Corsica, o forse è stato Napoleone che stava asciugando la fronte di un servo che gli avrebbe salvato la vita, liberandolo dalla schiavitù. La testa di moro figurava anche sulle monete corse o sullo stemma del primo re della Corsica Theodore Neuhoff, nel 1736. Fu adottata dal generale della nazione Pasquale Paoli nel 1755 (ufficialmente nel 1762), basandosi sulla versione preesistente della bandiera, che riportava il moro con gli occhi coperti dalla bandana. Paoli volle che il moro fosse sbendato e fissando le caratteristiche del disegno, stabilendo il fondo bianco del drappo. Abolita dai francesi con ordinanza del 23 agosto 1768. Oggi (dal 1980), la bandiera bianca con la testa di moro rappresenta ufficialmente la Corsica (collettività territoriale) ma nello stesso tempo richiama anche le tendenze nazionaliste e separatiste del popolo còrso.
1.
Bandiera adottata nel gennaio del 1735 allorché una consulta di capi còrsi riunita a Corte, dichiarò l'indipendenza della Corsica da Genova, formulando una rudimentale Costituzione che poneva il nuovo Stato sotto la sovranità dell'Immacolata Concezione. Nel 1736 nuovi avvenimenti portarono nuovi vessilli, ma probabilmente la bandiera con l'immagine della Vergine restò in uso per diversi anni.
2.
Nello stesso periodo dello Stato Sovrano si usò anche un vessillo di cui si conosce un esemplare dell'epoca, bianco con al centro lo stemma di stato dal disegno rudimentale: uno scudo con la testa di moro, coronato e sorretto da due mostri marini armati di bastone emergenti da un mare turchino. La versione sbendata, inquartata con la croce britannica, venne utilizzata come bandiera ufficiale durante il Regno Anglo-Corso del 1794-1796.
3.
Durante il periodo di dominazione imperiale francese (1769-1789), i patrioti corsi usarono di nuovo la versione della bandiera con il moro bendato, come segno di protesta.