Stato Plurinazionale della Bolivia
(Estado Plurinacional de Bolivia)
Bandiera stabilita con Decreto supremo del 19 luglio 2004. I colori in origine erano interpretati come simboli dei tre regni della natura, animale (il rosso), minerale (il giallo) e vegetale (il verde), mentre sono ora interpretati come il rosso, il sangue dei patrioti caduti per l'indipendenza; il giallo, la bellezza della natura e le ricchezze minerali; il verde, la speranza. La bandiera ha due versioni, in cui si precisano le caratteristiche dei simboli nazionali. In particolare sono stabilite le proporzioni esatte del drappo (15:22), sono definiti i codici cromatici (il verde appare ora più chiaro).
La bandiera civile, che corrisponde alla bandiera nazionale e quella di stato, include lo stemma al centro.
La Costituzione del 25 gennaio 2009, ha riconosciuto il Wiphala (che è l'unione di due parole in lingua aymara, wiphay che significa "trionfo" e lafagi, la "forza nel vento"), la bandiera indigena, simbolo nazionale. Drappo quadrato diviso in quarantanove quadratini nei sette colori dell'iride dai significati cosmologici (il bianco è il tempo, il giallo l'energia e la solidarietà, l'arancio l'umanità e la cultura, il rosso la madre terra, il viola la mentalità andina, l'azzurro lo spazio, il verde l'agricoltura). Oltre alla wiphala boliviana esistono altre versioni che differiscono per la sequenza dei colori e che corrispondono alle regioni dell'antico impero inca (Tawantinsuyu, quadrati bianchi per la comunità di Collasuyu, rosso per il Chinchasuyu, verde per l'Antisuyu e giallo per Cuntisuyu). Descritta già nel XVI secolo nelle cronache di viaggiatori spagnoli.
Giorno della Bandiera |
17 agosto |
Nomignolo |
La Tricolor |
Colori |
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1.
1825-1826: Repubblica di Bolivar, Repubblica Boliviana (República Bolívar, República Boliviana)
La prima bandiera, nazionale e di stato, della Bolivia fu stabilita dall’Asamblea Deliberante (=Assemblea Generale) il 17 agosto 1825 poco dopo la dichiarazione di indipendenza (6 agosto) ed issata sulla collina K'onchupata ad Oruro, e sostituita il 25 luglio 1826. Detta “bandera mayor”, era composta da tre bande orizzontali: verde, rosso e verde, con la striscia centrale il doppio delle altre (1:2:1). Una versione semplificata - detta bandera menor (=bandiera minore) - con un solo emblema al centro fu in vigore nello stesso periodo. Il rosso vivo era simbolo del coraggio degli eroi e il verde era caro agli incas, perché di tale colore era il manto di Pachamama, la dea suprema della terra. Il giallo simboleggiava le ricchezze minerarie, oro in particolare; il rosso era l'esercito e il verde la fertilità della terra. Le cinque stelle, entro corone di rami di olivo (la pace) e di alloro (la vittoria), rappresentavano i dipartimenti originari creati il primo gennaio 1826 (La Paz, Charcas o Potosí, Cochabamba, Chuquisaca e Santa Cruz). Probabile che ci fosse una connessione con il vessillo di Simon Bolivar "il Libertador". Proporzioni 3:4.
2.
1826-1851: Repubblica Boliviana (República Boliviana)
Il 25 luglio 1826, fu adottata una nuova bandiera di stato (nacional), durata fino al 5 novembre 1851. E’ sempre composta da tre bande orizzontali, giallo-rosso-verde, con striscia centrale doppia delle altre. I colori erano gli stessi della bandiera precedente. Nell’emblema centrale all’interno di una corona d’olivo e d’alloro, figurava il sole dietro il Potosí, montagna-simbolo dell’indipendenza boliviana. Ai piedi del monte, un lama e un albero del pane. Le sei stelle a sei punte rappresentavano i dipartimenti (si era aggiunto Oruro, 5 settembre 1826). Il 24 settembre 1831, fu la volta di Tarija. Dopo l'elevazione del Litorale da provincia a distretto prefettorio il primo luglio 1839 e l'adesione di Beni, 18 novembre 1842, il numero di stelle è stato aumentato a nove.
La bandiera nazionale e mercantile era priva dello stemma.
3.
Bandiera approvata il 30 novembre 1851 durante il governo di Manuel Isidoro Belzu ed approvata il 31 ottobre 1855 durante la Convenzione di Oruro. L'ordine delle strisce venne modificato in rosso-giallo/oro-verde, forse per aumentare il suo carattere distintivo in distanza. Poiché esistevano molte versioni dello stemma, sui documenti, sulla bandiera, sui francobolli e sulle monete leggermente diverse, il presidente Gregorio Pacheco ritenne necessario l'introduzione di un nuovo disegno per l'uso generale. Con un decreto supremo del 14 luglio 1888 venne regolamentato e standardizzato l'uso: "Artículo 1° El Escudo de Armas de la República de Bolivia es de forma elíptica. En su centro y parte inferior figura el Cerro de Potosí teniendo a su derecha una alpaca y a su izquierda un haz de trigo y el árbol del pan. En la parte superior un sol naciente, tras del Cerro de Potosí, con los celajes correspondientes. Alrededor del óvalo, cuyo filete interior será dorado, esta inscripción "BOLIVIA" en la parte superior, y nueve estrellas de oro en la inferior, sobrecampo azul. A cada costado, tres pabellones, un cañon, dos fusiles, un hacha incaica a la izquierda y el Gorro de la Libertad a la derecha. Remata el Escudo con el Cóndor de los Andes en actitud de levantar el vuelo, posado entre dos ramas entrelazadas de olivo y laurel. El campo exterior será azul perlado. (...) Artículo 5° - La Bandera Nacional consta de tres fajas horizontales de igual anchura y dimensiones, colocadas en este orden: una roja en la parte superior, una color oro en el centro y una verde en la parte inferior. (...) Artículo 7° - La bandera que se use en el palacio nacional, en las legaciones y consulados y en los edificios públicos de la nación, llevara pintado al centro el Escudo Nacional entre dos ramas de olivo y laurel y sus dimensiones serán de seis metros de largo por cuatro de ancho (...)". Perso il Litorale (e il suo sbocco all'oceano) a favore del Cile nella Guerra del Pacifico, le stelle rimasero lo stesso nove con la creazione del dipartimento di Pando (24 settembre 1938). Durante la presidenza del generale René Barrientos Ortuño, nel 1964, è stata aggiunta una decima stella per ricordare il prezioso territorio ceduto per la "guerra ingiusta del 1879". Proporzioni 2:3.
Governi Autonomi Dipartimentali (Gobiernos Autónomos Departamentales)