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L’esemplare più celebre e antico del vessillo patriarcale è esposto nel Museo del Duomo di Udine. Si tratta di un drappo quadrangolare di seta color grigio-azzurro al cui centro è disposta un’aquila con il capo rivolto a sinistra. Il corpo, le zampe e le ali sono di colore giallo e gli artigli di colore rosso.
Sul perché dell’aquila, sono state fatte varie ipotesi, nessuna comprovabile. Secondo alcuni lo stemma fa riferimento al mito fondativo della città di Aquileia (è assodato, tuttavia, che tale toponimo non derivi dal termine latino “aquila”, bensì da parlate celtiche). Altri ipotizzano che riproduca lo stemma nobiliare del patriarca Bertrando di Saint Geniès, ma il blasone famigliare del patriarca occitano, come risulta dal suo sigillo conservato ai Civici Musei di Udine, era invece costituito da uno “scudo con traverse”.
Appare dubbia altresì la teoria secondo cui anziché di un’aquila, si tratti di un grifone naturalistico, in quanto in araldica il grifone è sempre rappresentato come una figura chimerica. Non vale a supportare tale tesi il fatto che la testa e il collare siano più simili a un grifone, trattandosi di una stilizzazione di epoca medievale. Conclusivo appare il fatto che l’uso certo di un’aquila come simbolo sia precedente di oltre un secolo alla bandiera del ‘300. Infatti, il simbolo dell’aquila caratterizzava lo Stato patriarcale friulano ben prima del patriarca Bertrando (rimasto sulla cattedra di Aquileia dal 1334 al 1350).