In Africa la prima bandiera fu quella della Liberia (risalente al 1847 e ancor oggi in uso) che chiaramente
derivata da quella statunitense. La seconda fu invece quella dell'Etiopia (datata 1897, ancor oggi in uso) e costituita da tre
colori: il rosso, il giallo e il verde, che in seguito sarebbero diventati simbolo del panafricanismo. Sono anche i colori del rastafarianesimo -i rasta per
semplificare- movimento nato appunto in Etiopia negli anni Trenta e diffusosi nel mondo, a partir dagli anni Settanta - grazie al musicista Bob Marley. Pur con variazioni da nazione a nazione, il rosso che originariamente rappresentava la forza è stato usato per simboleggiare il sacrificio per l'indipendenza
(quindi, il sangue versato nella lotta di liberazione), il giallo, che nella bandiera etiope rappresentava la pace e l'amore, è diventato il sole e la ricchezza della terra (spesso l'oro e
le risorse minerarie), mentre il verde, che per gli etiopici simboleggiava la terra e la speranza per il futuro ha mantenuto lo stesso significato anche nel simbolismo
panafricano.
E' interessante notare che il Ghana, primo paese dell'Africa nera a giungere all'indipendenza nel 1958 e
quindi a dotarsi di una bandiera nazionale, aggiungerà ai colori panafricani una stella nera al centro, che da allora simboleggerà la libertà e l'unità africana.
Bandiera del solidarismo nero, formalmente adottata il 13 agosto 1920, con l'art. 39 della Dichiarazione dei Diritti del Popolo Nero nel Mondo, ma creata nel 1917 da Marcus Aurelius Garvey, un afroamericano della Giamaica, che aveva fondato nel 1914 l'Universal Negro Improvement Association and African Communities League (UNIA per il suo acronimo in inglese), un movimento rivoluzionario che prevedeva la costruzione di una patria africana destinata ad accogliere il ritorno dei negri d’America. Il progetto non andò in porto, ma il messaggio fu raccolto da alcuni Stati divenuti indipendenti (Kenya, Malawi, il Biafra secessionista, Ghana) che posero i colori di Garvey sulle loro bandiere. I quattro colori – rosso, verde, giallo e nero – derivati dalla combinazione di questa bandiera con quella dell’Etiopia, costituiscono i colori panafricani. Il rosso è il sangue versato da tutti i popoli africani; il nero è la popolazione; mentre il verde è per le immense risorse naturali.
Bandiera detta “della razza” alzata per la prima volta nel 1932 e tuttora in uso. Rappresenta i popoli americani di origine spagnola e viene esposta in Spagna e nell’America ispanica soprattutto il 12 ottobre, il giorno dello sbarco di Cristoforo Colombo nel nuovo mondo. Le tre croci rappresentano quelle che, secondo la tradizione, ornavano le vele delle tre caravelle; il sole simboleggia l’America. Autore: Angel Camblor. Proporzioni 5:9.
Il primo progetto di una bandiera nazionale araba risale al 1909/1911 ed è dovuto ad un gruppo di giovani intellettuali di Istanbul: un semplice drappo in quattro strisce nei colori - poi detti "panarabi" - cantati dal poeta medioevale Safi al-Din al-Hili (bianco, nero, verde e rosso [Bianco sono le nostre azioni, nero sono le nostre battaglie, verde sono i nostri campi, rosso sono le nostre spade]), un'altra versione dice che la bandiera è stata progettata da sir Mark Sykes del Foreign Office britannico. Più tardi, nel 1914, un altro sodalizio giovanile di Beirut, propose una bandiera nero-verde-bianca, colori associati dalla tradizione alle dinastie degli Abbasidi, Fatimidi e Ommayadi rispettivamente. I colori (Pan)arabi furono ufficialmente introdotti da al-Husayn ibn ‘Alī Himmat sceriffo della Mecca, durante la Rivolta Araba contro l'Impero Ottomano, nel 1916. Egli tenne conto di quei vessilli nell’adottare nel 1917 la bandiera dell’Hegiaz e inserì sul tricolore nero-verde-bianco un triangolo all’asta nel colore rosso della sua famiglia. Nel 1924 si proclamò "sovrano del Paese degli Arabi" (malik bilād al-ʿarab), intendendo rivendicare la sua signoria morale sul mondo arabo orientale, e così per un certo periodo quella bandiera sventolò non solo sull'Hegiaz, ma anche su tutte le terre arabe conquistate dagli hascemiti, ciò favorì la diffusione e venne associata agli arabi, una ulteriore diffusione si ebbe dopo l'utilizzo sulla bandiera della "Liberazione Araba" in Egitto il 18 giugno 1953 e in seguito ripresa (in modo non uniforme) su quasi tutti gli stendardi dei paesi arabofoni.
I colori hanno il seguente significato: il rosso è il colore di Omar, secondo califfo; il bianco sta per gli Ommayadi, una dinastia che risale al quinto califfo Moawija I; il verde sta per i Fatimidi, una dinastia islamica che risale al quarto califfo Alì; il nero sta per gli Abbasidi, un dinastia di califfi, che risale ad Abbas I. Il rosso è anche il colore degli Hashemiti, sovrani arabi, che risalgono probabilmente a Hashim ibn Abd al-Manaf, il nonno di Maometto. Il verde è inoltre generalmente il colore dell'Islam, e non si riferisce solo ai paesi arabi. I colori vengono interpretati anche come la rivoluzione (rosso), il futuro (bianco) e passato (nero).